Pensierino sul due giugno

Le Forze Armate stanno sfilando lungo i Fori Imperiali, oggi festa della Repubblica. A parte il fatto che non trovo alcuna correlazione tra le due cose. A parte il terremoto. A parte che la trovo una cosa molto fascista, più che antifascista. In ogni caso la marcia dei bei soldatini mi fa imbestialire ogni anno.

Il punto è che continuiamo ad acclamare i militari alle parate, a portarci i bimbi coi cappelli da alpino perché sventolino le bandierine tricolore, e chiamare eroi i “coraggiosi angeli” in missione. Chi denigra l’esercito invece incorre in illecito penale per vilipendio (e fino al 2006, rischiava il carcere). Eppure neanche i più grandi ingegni sanno dirci quale sia la natura dell’uomo, e se la guerra sia o meno un male del mondo fatalmente inevitabile.

Perché allora non facciamo una cosa intelligente e ci comportiamo in modo opposto, ci leviamo dalla testa gli ideali di onor patrio ed eroi nazionali, e insegniamo alla gran massa fin dalle scuole elementari il disprezzo verso la bandiera e la divisa, lo schifo davanti alle armi e alle parate, l’antimilitarismo il pacifismo e la nonviolenza? Un cambiamento solamente culturale che cominci da qui, non mi par di chiedere tanto, oggi nel 2012.

E poi ne riparliamo, se la guerra è inevitabile.

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